- "Dopo aver letto l'inserimento nel dibattito fra Baldino e il gruppo "Per la Nostra Città con Giulio Guerri" da parte del segretario provinciale del Partito Comunista Italiano Pierluigi Sommovigo, penso di aver viste tutte, o quasi, le assurdità che navigano senza approdo in alcuni settori della politica". Ho sempre pensato che il compito di taluni partiti fosse quello di farsi carico dei problemi del lavoro, della casa, della sanità, della scuola, dell'ambiente. E invece mi trovo di fronte ad un intervento che non parla di queste cose ma di una situazione regolamentare di cui il segretario di partito in questione non conosce gli atti, esprimendo dei giudizi che non tengono conto della situazione attuale.
Probabilmente sentire una campana sola che magari suona in aiuto a una raccolta di firme per le elezioni, può portare a formulare giudizi che risentono di una scarsa e tendenziosa informazione. Per non incorrere nello stesso errore, vorrei ricordare il contesto nel quale si trovò il segretario dei Comunisti Italiani quando la Cossu si portò via il simbolo della lista comunista (Prc+PdCI) della quale era capogruppo ricosciuto. Parliamo di un caso che non può fare giurisprudenza, non essendo almeno una sentenza della Cassazione a Sezioni unite. Men che meno un precedente, perché non c'entra nulla. Di cosa stiamo parlando quando, rispetto ai due partiti alleati alle elezioni, al Prc rimase un gruppo con un simbolo di troppo e all'allora PdCI rimasero il vice sindaco e comunque un gruppo a sé stante, anche se con un altro nome! Anche se non la si vuole chiamare spartizione, a guardarla bene appare proprio così.
Fabio Curetti
candidato e fra i fondatori della lista civica "Per la Nostra Città con Giulio Guerri"