Liguria - Riceviamo dalla federazione ligure del Partito comunista italiano
L'assessore regionale Giovanni Berrino non perde occasione per dare sfogo al suo becero tentativo di revisionismo filo fascista facendo leva sulle menzogne di Pansa, definito da storici ed autori autorevoli come Giorgio Bocca al pari di "un pazzo, un mascalzone, un falsario, un mentitore" e su ricostruzioni storiche senza fondamento riguardanti vicende sulla cui falsa veridicità, vedi quella relativa a Giuseppina Ghersi per cui si parla di stupro nel tentativo di demonizzare i Partigiani senza che esista la ben che minima prova, c’eravamo già espressi.
Vicende che spesso hanno visto protagoniste/i collaborazionisti fascisti che prima di essere uccisi hanno contribuito a seminare odio e terrore e che addirittura, come nel caso di Norma Cossetto, a differenza di quello che qualcuno vorrebbe far credere, sono stati poi uccisi dai nazifascisti perchè creduti spie.
Ancora una volta da parte di certa politica c'è l'evidente tentativo di mettere sullo stesso piano oppressi ed oppressori, massacrati e massacratori. Noi non ci stiamo!
Berrino, in questi giorni in cui ricorre l'anniversario dell’eccidio di Marzabotto, farebbe meglio a pensare ed a portare rispetto a quella che è stata, senza ombra di dubbio, la più efferata strage nazifascista di civili compiuta in Europa: 1830 vittime tra cui 266 bambini trucidati senza pietà; una terribile strage che ha segnato il nostro Paese nella lotta di Resistenza. Su questo però dall’assessore Berrino nessuna parola.
Come Comunisti continueremo, con la nostra azione politica, a salvaguardare la memoria storica del Paese contro questa vergognosa e preoccupante opera di revisionismo storico di cui anche certa pseudo "sinistra" è complice.
La storia non si cancella, non si racconta a metà e non si riscrive a proprio uso e consumo con ridicole iniziative alla ricerca di consenso.